Michela Gioia, manager di Partner Wine invita a visitare le Marche ed assaggiare i suoi prodotti.
TENUTA SAN MARTINO: PER IL VINO LA PAROLA CHIAVE E’ QUALITA’
Nasce tra le colline marchigiane l’azienda Vitivinicola Tenuta San Martino, un luogo tipico dove le numerose vigne sembrano comporre delle linee geometriche.
Osservando il panorama, la percezione di camminare in un quadro impressionista è quasi immediata, colpita da tutte le sfumature del marrone e del verde che creano le piante in inverno, vengo subito avvolta da una piacevole sensazione di quiete lontano dalla confusione della città.
Mauro Cerioni, il proprietario, un ragazzo con tanta voglia di portare avanti le tradizioni di famiglia, ci spiega che la sua azienda prende proprio il nome dalla contrada di Staffolo dove si trova la tenuta, lasciandoci intendere quanto sia profondo l’attaccamento alle sue radici.
Egli stesso affiancato dall’enologo Alberto Mazzoni, direttore dell’istituto Marchigiano di tutela vini, segue il processo di produzione dell’intera gamma dei suoi vini, dalla cura della vigna fino al prodotto in bottiglia.
Con una particolare attenzione alla qualità, passa le sue giornate, dalla mattina presto fino al tramonto del sole tra i vigneti, “non importano le ore di lavoro, o l’impegno necessario, la cosa importante è che il prodotto finito sia buono e rispecchi le mie aspettative”. Questa è la filosofia lavorativa di Mauro.
Con l’entusiasmo di qualsiasi giovane appassionato al suo lavoro ci fa ben capire che il cavallo di battaglia dell’azienda è il vino Verdicchio, un prodotto autoctono e tipico delle colline dei Castelli di Jesi.
Dai vigneti con terreno calcareo e ghiaioso ed uve di verdicchio in purezza vendemmiate a mano si ottiene questo vino dalle caratteristiche organolettiche inconfondibili e riconoscibili al palato.
Il Verdicchio Tenuta San Martino è un vino che affascina e colpisce, dal primo sorso fino a quando lo sentiamo scomparire.
Assaggiamo anche la visciola, il gusto dolce e coinvolgente, rende fiero Mauro del lavoro fatto e soprattutto della ricetta da lui ideata.
Un vino ideale nelle serate tra amici, da sorseggiare tra una chiacchiera e l’altra nell’ambiente caldo della taverna di casa accompagnata dallo scoppiettio del camino che riscalda l’ambiente.
Nel momento di salutare Mauro rifletto su quanto sia bello ed entusiasmante poter confrontare i vari prodotti e le aziende.
Tutti innamorati, del proprio lavoro, che non è solo business, ma è passione, amore per le proprie origini e la propria terra.
E’ di queste passioni che dobbiamo nutrirci, per crescere.
Da persone come Mauro si comprende come, nonostante tutti gli impegni che un lavoro di qualità impone, si ha la forza di andare avanti, perchè noi italiani abbiamo qualcosa che altri non hanno: amore, storia e tradizione.
Questi fattori sono la chiave del successo.
Grazie Mauro per l’esperienza, faremo belle cose insieme.
ABBINARE AL VINO IL BICCHIERE GIUSTO: LE 10 SOLUZIONI PER OGNI OCCASIONE.
Amici a cena? Aperitivo a casa con i colleghi? Tra le infinite domande che passano nella vostra mente: cosa preparo? Come apparecchio la tavola? Prima o poi arriva anche la classica domanda…qual è il bicchiere giusto per il vino che ho acquistato?
– il Borgogna è un bicchiere più largo rispetto al ballon, permette al vino una buona ossigenazione ed è adatto ai vini invecchiati a lungo e corposi. Come ad esempio una riserva.
VERDICCHIO QUARESIMA, RITORNO ALLE ORIGINI
Incontrare l’azienda Quaresima è stata una delle esperienze che restano, perché il fattore umano viene prima delle vigne, della storia, dei prodotti.
L’esperienza di visitare l’azienda Quaresima è una di quelle che ti porti dietro, innanzitutto l’originalità e la schiettezza del rapporto che si riesce a creare con Fabrizio, uomo educato ma diretto, che ha il potere di coinvolgerti guardando dritto negli occhi. E’ la schiettezza dell’agricoltore marchigiano che prevale su tutto, che pone la storia e la tradizione prima dei prodotti e dei fatturati. Mi accoglie cordialmente sull’uscio della sua cantina e subito non parliamo di aziende, di prodotti, ma di storia. La storia della sua famiglia, da oltre 250 anni impegnata nel duro lavoro della vinificazione, una delle prime.
Siamo a Cupramontana, la zona del Verdicchio Classico, quella storica per intenderci. “Qui è nato il verdicchio uno dei bianchi più nobili d’Italia. Su queste colline già ai tempi dei romani si coltivava la vite” ci racconta Fabrizio, mostrandoci uno scorcio di panorama dei più belli che si possono vedere in questa regione, una continuità di colline segnate dai filari delle vigne che si susseguono sino all’orizzonte illuminati dal tiepido sole di una bellissima giornata d’autunno.
Mi mostra con un breve gesto San Michele la contrada di Cupramontana dove si narra che i romani piantarono le prime viti di questo nettare.
Fabrizio e la famiglia Quaresima, sono più che coltivatori i custodi di una tradizione che tramandano di generazione in generazione, in questi anni non hanno pensato ai fatturati, ma a tramandare il messaggio della qualità.
Di grande qualità infatti sono i vini che assaggio su un tavolo da cucina semplice, come quella dei miei nonni. Qui il tempo è fermo, non ha valore, sono altre le cose di cui parlare, su cui concentrarsi. Il verdicchio Quaresima, lo senti subito, sin dal primo sorso ha un gusto affascinante, ti colpisce per la sua grande unicità.
Dal semplice Verdicchio “Filello” al Diamante top della gamma. Ad ogni sorso, vieni coinvolto da un senso di piacere e di unicità.
Assaggiare questa vini e brindare ai momenti della vita può rappresentare un’esperienza unica e indimenticabile che non capita spesso, definirei sicuramente irripetibile.
Torno a casa felice d’aver conosciuto persone che pongono l’amore per la tradizione e per la propria terra prima di tutto. Una piacevole esperienza, amplificata dalla schiettezza del rapporto umano che noi marchigiani abbiamo sempre messo al primo posto, sta a noi giovani non dimenticarcene.
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Diamante Verdicchio Classico Superiore
L’AZIENDA MONTECAPPONE SI UNISCE AL BRINDISI DI PARTNERWINE
L’azienda Vitivinicola Montecappone, con forte interesse al sociale ha sposato il progetto di Partner Wine. Molto conosciuta nel territorio, dal 1997, anno in cui viene rilevata interamente l’azienda, ha iniziato subito a sviluppare le sue potenzialità, tanto che ad oggi vanta 54 ettari di vigneti nelle colline di Jesi e 12 ettari di oliveti.
I vini vengono prodotti in una cantina di vinificazione caratterizzata dalle più moderne tecnologie che permettono di esaltare la qualità della materia prima.
Molto attenti alla qualità i vini Montecappone ricevono costantemente altissime valutazioni dai degustatori più importanti partendo dal Gambero Rosso e Ais in Italia fino ad arrivare al Decanter in Gran Bretagna e Stephen Tanzer negli USA.
La vocazione aziendale è quella di valorizzare in maniera assoluta i vitigni autoctoni così da permettere, la localizzazione del prodotto, e soprattutto renderlo riconoscibile da parte del consumatore.
L’azienda Montecappone è una delle fattorie della regione Marche, imbottiglia vino esclusivamente dalle uve ricavate dai loro terreni, con un’attenta selezione in vigna.
Nel 2015, da un’idea di Gianluca Mirizzi, con forte attenzione alla qualità del prodotto, nasce l’azienda Mirizzi.
Nell’ultimo periodo, a seguito dell’acquisto di alcuni ettari di terreni nella zona collinare al lato destro del Fiume Esino, suolo composto da formazioni marnose arenacee del Miocene, nasce un vino dal colore paglierino, con dei riflessi oro, denominato Ergo.
Un vino importante, perfetto se degustato con accostamenti di agnello e patate al forno oppure un buon coniglio, come insegna la cucina tipica marchigiana.
Michela Gioia e Gianluca Mirizzi
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SERRAPETRONA CELEBRA LA VERNACCIA TRA DEGUSTAZIONI E APPASSIMENTI APERTI
Come ogni anno, a novembre, a Serrapetrona in provincia di Macerata, si celebra la Vernaccia.
Vino particolare e autoctono, caratterizzato da delle uve nere, tipico della zona di Serrapetrona e parte dei comuni di Belforte del Chienti e San Severino Marche.
La Vernaccia di Serrapetrona
La Vernaccia di Serrapetrona viene definito come la perla dell’enologia delle Marche in quanto considerato il miglior vitigno a bacca rossa.
In queste manifestazioni domenicali, per i tanti curiosi si trovano nella piazzetta dei piccoli stand di produttori vinicoli dove poter assaggiare questo prodotto in un clima di festa, a fare da contorno a tutto ciò i prodotti alimentari tipici della zona, dai dolci biscottini ai salumi come il ciauscolo, che soddisfano tutti i gusti.
Ciò che caratterizza questa festa è la disponibilità dei produttori che permettono di visitare le cantine e gli appassimenti, i luoghi dove vengono appassite le uve di Vernaccia dopo la vendemmia.
Sicuramente è una piccola festa da consigliare a tutti gli appassionati di vino, dove poter degustare lo spumante di Vernaccia in tutte le sue versioni, e perchè no concedersi anche un piccolo peccato di gola con i buonissimi prodotti alimentari locali.
BOLLICINE: GIA’ DAI TEMPI DEI ROMANI
Non esiste un vino in grado di creare un’atmosfera allegra come le bollicine.
Se ci pensate bene avete mai festeggiato qualcosa non facendo un brindisi con un buon vino spumeggiante?
Già ai tempi dei romani possiamo constatare una produzione di questi vini, con tecniche di fermentazione diverse ovviamente a quelle di oggi ma simili nella produzione. In anfore di terracotta lasciavano fermentare vini dolci, in alcuni casi questi vasi venivano immersi nell’acqua fredda, oppure addirittura sotterrati per ottenere un vino frizzante più duraturo.
I vini dell’epoca subivano molte modificazioni durante i processi di invecchiamento, che potevano durare anche 100 anni, il risultato finale era differente rispetto ai vini che siamo abituati a bere oggi, grazie a delle lavorazioni particolari, dove aggiungevano, i prodotti più impensati per noi, come acqua di mare, profumi, gesso e spezie.
Pompei addirittura venne considerata a livello enologico un luogo fondamentale per il commercio del vino del mondo antico.
Tuttavia, questo ci lascia capire come il vino sia un prodotto che riesce ad incuriosire ed appassionare molte persone e molte culture, anche a distanza di moltissimi anni.
PARTNERWINE E SALESI UNITI PER UN SORRISO
Il brindisi viene spesso associato a degli auguri, a delle situazioni piacevoli e allegre dove poter condividere con amici o semplici conoscenti delle felicitazioni.
Con PartnerWine dietro questo semplice gesto si nasconde una storia, un progetto, dove quel brindisi acquisisce ancora più valore, perché quel bicchiere contiene oltre che il vino anche il sorriso dei bambini che si stanno aiutando.
La prima partnership che abbiamo scelto di aprire per i progetti benefici dove viene destinata una parte del ricavato dalla vendita delle bottiglie è la “FONDAZIONE SALESI” di Ancona.
Con questa Onlus abbiamo insieme deciso che il primo progetto a cui parteciperemo è l’acquisto di un “Robot Therapy”.
Un robot che canta, parla e mostra al bambino le procedure mediche in maniera tale da fargli accettare più facilmente la sua situazione.
Di conseguenza cerca di ridurre l’ansia e lo stress che derivano da queste spiacevoli condizioni e soprattutto insegna a questi bambini come imparare ad affrontare quella rabbia che nasce e cresce negli ospedali.
All’ospedale Salesi, sarà ancora più importante l’impiego di questo robot perché verrà utilizzato nella spiegazione all’intervento chirurgico nei diversi reparti, ed anche in quello di Oncologia.
Non esitare a brindare con noi, questi bambini stanno aspettando il tuo sostegno.
Verdicchio
Il Verdicchio è un vitigno situato quasi esclusivamente nelle Marche, dalle uve acquisisce le principali caratteristiche anche il vino da cui viene prodotto .
La principale zona di coltivazione del Verdicchio è i Castelli di Jesi in provincia di Ancona seguito subito da Matelica in provincia di Macerata, ma è diffuso anche in altre zone circostanti, come in Umbria e in Abruzzo.
Il nome deriva dal colore dell’acino dell’uva che presenta evidenti sfumature di colore verde, persistente anche nel periodo di maturazione, mentre il vino prodotto, assume un colore giallo oro con riflessi verdi e un intenso profumo di agrumi con qualche nota di miele.
Con queste uve è possibile la produzione di vini longevi addirittura con invecchiamenti fino a 20 anni, ma la maggior parte delle aziende del territorio concentra la sua produzione in vini da gustare prontamente.
Il Verdicchio può essere definito come il vino più famoso ed esportato in assoluto delle Marche, il Riserva nasce come DOC nel 1995 successivamente riconosciuto nel 2011 come DOCG.
Per un intenditore è quasi d’obbligo degustare questa tipologia di vino, specialmente lasciando che i suoi delicati sapori accompagnino un buon pranzo di pesce.
Sfoglia la nostra carta dei vini e scegli quale Verdicchio gustare.